[tratto dal libro “Storie di Genis e Bombardini“]
La Storia della marcia “Mezzo Barile” appartiene fin dai primissimi anni ’30 del XX secolo alla tradizione della Banda e alla cultura di Cerreto in modo esclusivo.
Invece di perder tempo nella ricostruzione dei fatti, abbiamo pensato bene di farceli raccontare dalla viva voce di chi li ha vissuti realmente.
Nei primi anni del 2000, durante le ricerche per scrivere il libro “Storie di Genis e Bombardini”, abbiamo fatto due chiacchiere con tre dei musicanti più anziani di Cerreto Laziale: Francesco Tosco (‘Chicchinu’, classe 1913), Tullio D’Ovidio (‘Pecione’, classe 1919) e Rinaldo Carosi (classe 1919).
Di seguito, riportiamo alcuni scorci delle nostre “interviste”.
Nella Bottega del calzolaio Francesco Tosco (‘Chicchinu’)
Domanda: Lo sai che qualcuno ha scritto che il Maestro Siciliani ha composto Mezzo Barile a Gerano, mentre vedeva alcuni ragazzi giocare a carte?
‘Chicchinu’: Nooo, ma vattene va…. l’ha scritta all’osteria ‘e Tullio…..
Domanda: Ma tu te lo ricordi come è successo?
‘Chicchinu’: Mbe! Siciliani s’è giocatu mezzu barile ‘e vinu co’ quigli che stevano loco a beve…. e po’ domannatelo a Tullio, issu sello recorda sicuramente…
Qualche giorno dopo siamo andati a trovare Tullio D’Ovidio (‘Pecione’) nella sua bottega (anche lui calzolaio) e, dopo avergli mostrato qualche fotografia della Banda, abbiamo ripreso la questione.
Domanda: Ma tu te lo ricordi quando è stata scritta Mezzo Barile?
Tullio: Mbe! ci steva puru je, stemo a quello me…..
Domanda: È vero che è stata una scomessa? Chicchinu ha detto così…..
Tullio: Mbe! Siciliani eva ittu ch’era bbonu a scrive na marcia co’ na serata, allora Don Angelo e ju Segretario Mastrecchia ji dissuru che se ci rresceva, jarrianu pagatu mezzu barile ‘e vinu.
Domanda: Te lo chiediamo perchè sull’Annuario delle Bande Musicali hanno scritto che Siciliani l’ha composta a Gerano.
Tullio: Ma chi l’ha ittu !? è na vergogna ! L’ha scritta all’osteria e parimu, iessi sottu, e a casoma tengo ancora i tavulinu addò steva assisu…. e ppo’ Siciliani a jeranu un c’è mai statu….issu veneva a Cirritu de scavarco da Vicuvaru pprechè conosceva Cristoforo (Aleandri, nda).
Domanda: Ma in che anno è successo questo?
Tullio: Mbe, j’annu precisu je ummegliu recordo, però ‘mpo prima ella guerra….
Qualche giorno dopo, abbiamo incontrato in piazza Rinaldo Carosi, un altro anziano musicante. Non contenti di aver ascoltato già due campane, abbiamo deciso di rivolgere anche a lui qualche domanda.
Domanda: Te lo ricordi quando è stata scritta Mezzo Barile?
Rinaldo: Be… je ero regazzu….
Domanda: Si, ma prima o dopo la Guerra?
Rinaldo: Ahh! Prima, prima…. l’ha scritta a ‘che D’Uviddiu (D’Ovidio, nda), all’osteria…
Domanda: Però qualcuno dice che l’ha scritta a Gerano…
Rinaldo: A jeranu!!?? Siciliani un sapeva mancu che esisteva jeranu… steva a che Pecione e Bastianu ‘Canichella’, i pizzuranaru, s’è scommissu mezzu barile ‘e vinu co’ Siciliani che unn’era bbonu a scrive ‘na marcia prima che se ficesse notte…
Domanda: Chi altro c’era all’osteria?
Rinaldo: Je me recordo ca ci steva i maestro Cristoforo, Siciliani, Bastianu i pizzuranaru , i Segretario e certari musicanti… e ppo ci steva puru Tullio, issu sello recorda sicuramente… doppu, Siciliani era de core e ju mezzu barile segl’ha spartitu co tutt’a Banda e ji musicanti so ghiti subbitu a provà stu Mezzu Barile
senza fargli ulteriori domande, Rinaldo ha laconicamente aggiunto
Rinaldo: Siciliani un c’è mai statu a jeranu….volarria propriu sapè chi l’ha itte ste stupidaggini….
Francesco, Tullio e Rinaldo ci hanno lasciato. La loro memoria e lo straordinario attaccamento alle proprie origini sono vive nelle nostre menti, come vivo è il ricordo dei loro volti mentre, con il sorriso sulle labbra, ci raccontavano bonariamente la loro storia.
Li ricordiamo con affetto e stima.